Federico Salvatore

Federico Salvatore (Napoli17 settembre 1959) è un cantautore cabarettista italiano....

Nato a Napoli nelle adiacenze della storica Via Santa Teresa degli Scalzi, inizia a suonare la chitarra da autodidatta all'età di 8 anni. Mancinonaturale, non inverte l'ordine delle corde sulla tastiera, come si fa di solito, bensì la posizione delle dita. Lascia gli studi di giurisprudenza dopo due anni, con sommo dispiacere dei genitori che volevano che diventasse un avvocato, per dedicarsi alla carriera di cantautore.[1]..... 

Fa le sue prime apparizioni in teatro, dove si esibisce riadattando testi divertenti su musica di canzoni famose. La notorietà arriva nel 1994 quando vince il concorso BravoGrazie, che gli permette di partecipare alla trasmissione televisiva Maurizio Costanzo Show.[1] Grazie alle numerosissime presenze in questa trasmissione ottiene enorme successo: i suoi album Azz... e Il mago di Azz vendono più di 500 000 copie, permettendo al cantautore partenopeo di vincere due dischi di platino nel 1995.[1]

Nello stesso anno Federico Salvatore partecipa al Festivalbar come ospite fisso, e nel 1996 prende parte al Festival di Sanremo dove si classifica tredicesimo con il pezzo Sulla porta,[1] che tratta del difficile rapporto tra un ragazzo omosessuale e la madre. La canzone sanremese è inserita nell'album Il mago di Azz, dove si trova anche un brano dedicato ad uno dei suoi idoli,Totò.

Nel 2002 l'uscita dell'album L'osceno del villaggio segna un'ulteriore svolta nella sua carriera, e il cantante cabarettista lascia definitivamente il posto al cantautore di denuncia, ad esempio in brani come Se io fossi San Gennaro, in cui annovera tutto ciò che, secondo lui, ha rovinato la sua Napoli negli ultimi anni, e le cause per così dire "endogene", ovvero le colpe dei Napoletani stessi. Del 2004 è l'album Dov'è l'individuo?, con il quale continua nel solco tracciato dal lavoro precedente.

La decisione di spostarsi verso la musica impegnata lo mette un po' ai margini di quel mondo dello spettacolo in cui era esploso negli anni precedenti, che non rinnega ma a cui guarda con distacco e senza rimpianti, come spiega nel brano Homo Sapiens (sempre dall'album L'osceno del villaggio):

« …se non frequento Roma le notti più mondane e non vado a Cortina per due o tre settimane, se non m'importa di fare la firma sulla foto, se non voglio pagare il prezzo d'esser noto (…) ma io me ne sto fuori da questa strana guerra, fra me e gli spettatori c'è solo una chitarra (…) e cercherò di fare quello che ho fatto sempre, girare per cantare le mie canzoni strambe… »
(Federico Salvatore, Homo Sapiens)

Ne2007, per la prima volta dopo tanti anni, ha fatto la sua ricomparsa in televisione come ospite in tre puntate del programma del sabato sera di Rai Uno Apocalypse Show, condotto daGianfranco Funari.[1]

Nel giugno 2009 esce, dopo una gestazione di tre anni, il nuovo lavoro discograficFare il napoletano stanca, disco di 13 brani tra cui una nuova versione di "Se io fossi San Gennaro".

Nel 2011 esce il DVD Se io fossi San Gennaro-LIVE, compendio degli ultimi anni di attività dal vivo, con in vendita in allegato, esclusivamente nella versione per librerie, il libro dal titolo Il dramma dell'anagramma.[1]

Federico Salvatore vive a Portici da diversi anni con la sua compagna. È padre di quattro figli: Paride, Yuri, Azzurra e Fabrizio. Il maggiore, Paride, come il papà si dedica all'arte partecipando in diversi musical, come ad esempio il nuovo Grease italiano "Rimini anni 60" di Ceruti-Armano.

 

 

I testi di Federico Salvatore sono a sfondo comico-satirico. La sua satira è ambientata soprattutto nel mondo napoletano, di cui il cantante dipinge con irriverente simpatia i risvolti quotidiani. Tra i testi più riusciti ricordiamo AzzAzz Vacanze e i suoi vari "incidenti": "incidente in Banca", "incidente al Vomero", "incidente in Paradiso", "incidente telefonico", brani umoristici e rapide che propongono buffi episodi e battibecchi, nei quali l'autore contrappone Federico, personaggio ricco e blasonato ma arrogante e snob, a Salvatore, povero popolano, ignorante e un po' rozzo, in una serie di divertenti dualismi.

 

Negli ultimi anni ha però aggiunto alla sua satira bonaria e scherzosa un tono di denuncia e critica, a causa del quale, forse, è stato un po' allontanato dal panorama musicale mediatico, anche per via di altre tematiche profonde affrontate dalle sue canzoni più recenti. Tra queste tematiche, spiccano il contrasto fra bene e male nella mente dell'uomo, il progressivo allontanamento dalla fede dovuto al passaggio dell'individuo dall'infanzia all'età adulta, il rimpianto nei confronti dell'infanzia e la crisi della cultura musicale nel mondo moderno.